“Esperienza è il nome che diamo ai nostri errori” O. Wilde Bibliografia D.Winnicott Colloqui con i genitori, trad. In Winnicott adolescente crebbe sempre più il desiderio di diventare medico proprio quando, a causa di una frattura alla clavicola durante una partita di rugby, dovette assentarsi dall’attività sportiva per essere ricoverato nel sanatorio del collegio. Winnicott ipotizza un’ ... Nella costituzione del falso sé ha un ruolo di estrema importanza la madre, che con le sue cure e il suo essere madre sufficientemente buona, va incontro all’onnipotenza del bambino e le dà senso: il bambino ha quindi l’illusione che la realtà sia magica e che agisce in modo da non urtare la sua onnipotenza. Verso la fine degli anni ‘30, Winnicott lavorò al Paddington Green Hospital, dove studiò psicoanalisi infantile sotto la supervisione di Melanie Klein. Articolo di Gabriella Scafini. Questo percorso è graduale e il compito della madre non è quello di allontanarsi, ma di offrire gli strumenti necessari per supportare questa naturale progressione all’autonomia. Per loro, e per altri genitori alle prese con lo stesso tormento, vorrei approfondire oggi il concetto di “madre sufficientemente buona”, introdotto dallo psicoanalista britannico Donald Winnicott, importante studioso della psicologia infantile e in particolare del rapporto tra madre e bambino. Non esiste una madre perfetta, non esiste l’educazione perfetta. Una delle più importanti funzioni di una madre buona è quella di favorire il processo di integrazione dell’Io del bambino, attraverso la sua identificazione con esso (relazione egoica) e il suo contenimento (holding). Winnicott, D. W.,(1965) Sviluppo affettivo e ambiente: studi sulla teoria dello sviluppo affettivo. tivo (la madre ambiente), dal sostenere e considerare (holding) operati da una madre «sufficientemente buona» e «normalmente devota» in grado di proteggere il bambino da «qualsiasi urto» che impingment possa, appunto, interrompere la continuità dell’essere. Lo psicanalista definisce madre sufficientemente buona quella madre che, in maniera istintiva, possiede le capacità di accudire il bambino dosando opportunamente il livello della frustrazione che gli infligge quando non … Winnicott, D. W., (1962) The theory of the power infant relationship: further remarks. La madre sufficientemente buona Winnicott definisce madre sufficientemente buona quella madre che, in maniera istintiva, possiede le capacità di accudire il bambino dosando opportunamente il livello della frustrazione che gli infligge. I grandi clinici italiani: ciclo di interviste sullo stato dell’arte della Psicoterapia italiana. Essa è universale, appartiene al fatto di essere vivi e si può considerare come una cosa in sé. Una madre sufficientemente buona, che si preoccupa non solo di fornire cibo, ma anche di soddisfare i bisogni di relazione, offre al bambino l’illusione che esista una realtà esterna corrispondente alla sua capacità di creare, sostenendo in tal modo il suo bisogno di onnipotenza. 10272711002, Questo sito web o le sue componenti di terze parti utilizzano i cookies necessari alle proprie Grazie alla sua attività lavorativa Donald Winnicott ha l’opportunità di riflettere a fondo sullo sviluppo nei primi mesi di vita del bambino e del rapporto speciale che lo lega alla madre. “Mi miglioro se penso di essere in grado di farlo e se sono sicura di aver agito per amore e che qualsiasi ‘errore’ possa aver commesso non è altro che un pezzo, un frammento, una parte di un percorso in costruzione”. La teoria di Donald Winnicott sulla madre sufficientemente buona ha un merito: quello di aver liberato le spalle delle madri dal peso, grevissimo, della perfezione. La nascita di un figlio, la coppia in evoluzione tra aspettative e realtà, Il “mestiere” del genitore: percorsi sulla genitorialità. Specificamente la teoria dello sviluppo emotivo si occupa dell’evoluzione del Sé, inteso come identità personale. L’ holding, che sostiene l’Io debole e immaturo del bambino, implica due processi: Tali processi permettono inoltre di acquisire un senso di fiducia nella madre e nell’ambiente più in generale. Per arrivare all’interdipendenza, ogni individuo deve raggiungere tre obiettivi, ovvero l’integrazione delle diverse parti di sé, la personalizzazione, attraverso cui il bambino esperisce il corpo come parte di sé e a sentire il Sé sito nel corpo e la relazione d’oggetto, che permette di distinguere il sé dal non-Sè, la realtà interna dalla realtà esterna. Ciò lo portò ad arricchire ulteriormente le proprie conoscenze, studiando psicoanalisi. La definizione di ciò che siamo è per Winnicott un progresso, determinato biologicamente e anteriore alla nascita, che implica l’evoluzione della persona, della psiche-soma, della personalità, della mente, della socializzazione e dell’adattamento ambientale. Il pediatra e psicoanalista Winnicott, con l’espressione “madre sufficientemente buona”, voleva far passare la sensazione e l’idea che è importante per una madre non cercare di idealizzare il proprio ruolo, ossia, non volere essere perfetta, sapere che anche i suoi parziali fallimenti aiutano la crescita del bambino e che … La madre sufficientemente buona, come la definisce Winnicott, proprio in virtù di questo limite, permetterà gradualmente al bambino di scoprire la sua autonomia. Consapevolezza, a sua volta, significa sapere chi siamo e che cosa è possibile modificare per migliorarci (in quanto esseri umani, in generale, e genitori, nello specifico) e cosa, al contrario è parte integrante di noi, ci individua e, nel migliore dei casi, può essere gestito e controllato. Prendersi cura del bambino rispondendo ai suoi bisogni. Infatti fu sindaco, giudice di pace e, in seguito, nominato cavaliere. La madre è “sufficientemente buona” a seconda del suo senso personale e naturale di essere madre, e Winnicott sottolinea che questo processo spontaneo non può essere appreso dai manuali del bravo genitore. L’uso che il bambino fa del suo oggetto transizionale, rappresenta infatti, per Winnicott, il primo uso di un simbolo e la sua prima esperienza di gioco. Donald Winnicott, nel 1910, all’età di 14 anni, entrò alla Leys School di Cambridge, scuola metodista inglese, distante da Plymouth più di trecento chilometri. Presto, tuttavia, l’adattamento della madre al bambino diminuisce. Alda Bencini Bariatti, Roma: Armando, 1974 O. Wilde Aforismi Baldini Castoldi Dalai, 2006, Scopri tutti gli Eventi di Psicologia presenti oggi nella tua città. Copyright © 2008 All contents by Italia Web s.r.l. La madre sufficientemente buona. Realizzato in collaborazione con la Sigmund Freud University, Università di Psicologia a Milano. Lezioni di E. Ferruzza. Il vero pericolo, esprimerei come conseguenza di questi concetti, risulta piuttosto la mancata consapevolezza dei propri sentimenti e dei propri limiti. Centro Disturbi dell’Alimentazione – Milano, Centro Disturbi della Personalità – Modena, Centro Stimolazione Magnetica Transcranica – CIP TMS, Otto Kernberg e la sua teoria psicoanalitica - Introduzione alla Psicologia. Sempre più genitori richiedono l'aiuto di un esperto perché in difficoltà nella gestione della relazione con i loro figli. Successivamente, grazie all’esperienza, allo sviluppo neurologico, all’elaborazione mentale e all’ambiente favorevole, emerge il mondo interno del bambino. Kernberg è uno psicoanalista che ha ideato l' approccio della Psicologia dell’Io e delle Relazioni oggettuali integrando precedenti modelli psicanalitici. Ciò lo portò ad arricchire ulteriormente le proprie conoscenze, studiando psicoanalisi. Il gioco assorto dei bambini si colloca in uno spazio potenziale fra il Sé individuale e l’ambiente e porta alla maturità nel partecipare e contribuire alla cultura del proprio mondo. Il padre era un commerciante, sempre molto impegnato politicamente. Conobbe molti amici, giocò nella squadra di rugby del collegio, si dedicò a svariate attività di studio e agonistiche. Fu qui che conobbe la seconda moglie, Clare Britton, un’assistente sociale che incontrava durante le riunioni dello staff. Tutto questo, dipende principalmente dall’incapacità della madre di cogliere e rispondere ai bisogni del bambino, che inizierà ad accumulare un insieme falso di relazioni e crescerà ad immagine e somiglianza di chi domina la scena non permettendo al suo vero Sé di emergere e di formare una persona vera e intera. Risulta quindi fondamentale fornire alle madri strumenti efficaci per poter accettare ciò che sono e ciò che fanno in quanto frutto del loro esserci in quel momento. … Nel 1918, a guerra finita, Winnicott si recò al Saint Bartholomew Hospital di Londra per completare la propria formazione medica e nel 1920 si specializzò in medicina infantile, oggi chiamata pediatria. Lei è interamente devota al bambino e rapidamente cerca di cogliere ogni suo bisogno. Titolo della pubblicazione: Titolo della pubblicazione:La Clinica di Winnicott Autore: Laura Dethiville Prefazione e traduzione: Pia De Silvestris Editore: Alpes Italia anno di pubblicazione: 2016 ISBN: 9788865313565 Recensione a cura di Laura Delle Site. Partendo dalla propria esperienza di infanzia infelice, Winnicott rivelò l'importanza dei fattori psicologici nell'insorgenza di molte patologie infantili. A. Armando, Roma 1974. Già nei primi anni del suo lavoro come pediatra, emerse la grande attenzione di Winnicott per la componente psicologica, considerata un fattore primario nella patogenesi di molti disturbi. it. Pur avendo “molte buone ragioni per detestare il figlio”, come diceva Winnicott, è una madre in grado di rispondere adeguatamente ai suoi bisogni. Questa esperienza in collegio lo fece crescere e maturare e fu pr… ISSN 2280-3653 - Testata giornalistica. Nel 1917 Donald Winnicott riuscì ad arruolarsi nella Royal Navy e fu accettato come tirocinante a bordo di un cacciatorpediniere, nonostante non avesse mai seguito nessun training medico. La creatività è costituita dalla modalità che ha l’individuo di incontrarsi con la realtà esterna. Conobbe molti amici, giocò nella squadra di rugby del collegio, si dedicò a svariate attività di studio e agonistiche. D.W.Winnicott (1896-1971) prima pediatra e poi psicoanalista della scuola inglese del gruppo degli indipendenti, che si formò fra il 1943 ed il 1944, e che non erano schierati né con A.Freud (1895-1982) e né con M.Klein (1882-1960), tuttavia le loro scuole di pensiero hanno avuto molta importanza nella sua formazione, ma egli ha sviluppato una propria originale teoria psicoanalitica. Secondo Winnicott le madri “sufficientemente buone” non sono perfette, ma semplicemente sono in grado di prendersi cura del loro bambino e di accudirlo. e C.F. L’oggetto transizionale si inserisce nello spazio potenziale tra madre e bambino. Il bambino affronta un percorso caratterizzato da un progressivo incontro con la realtà in modo autonomo e indipendente. All’università conseguì un bachelors of arts di terza classe e in seguito conseguì un Master of Arts. P.I. L’individuazione, cioè il percepirsi come persona a sé con le proprie caratteristiche, passa attraverso la separazione che, a sua volta, necessita di un processo di differenziazione che, infine, esige, in una sorta di circolarità dinamica e costruttiva, del riconoscimento di se stesso e dell’altro anche attraverso emozioni contrastanti e talvolta dolorose. La madre deve essere sufficientemente buona, contenitiva e fornire un ambiente facilitante per favorire uno sviluppo positivo del bambino, per permettergli di nutrire l’illusione che essa sia parte di lui, ma anche per lasciarsi distruggere (aggressività originaria del bambino) perché si abbia una vera e … Uno dei fratelli di Alice, Jim, divenne medico e buon amico di Donald Winnicott. In questo modo, attraverso un atteggiamento ludico verso il mondo, e solo qui, in questa terza area neutra e intermedia tra il soggettivo e l’oggettivo, può comparire l’atto creativo, che permette al soggetto di trovare se stesso, di essere a contatto con il nucleo del proprio Sé. Si può eventualmente apportare delle modifiche e continuare sicuri nella nostra costruzione. La madre era una donna affettuosa e tollerante, ma depressa, come emerge da una poesia dello stesso Winnicott, che spesso si ritrovò, fin dalla più tenere infanzia, a dover divertire e sostenere la madre. Questa esperienza in collegio lo fece crescere e maturare e fu pr… Donald Winnicott, nel 1910, all’età di 14 anni, entrò alla Leys School di Cambridge, scuola metodista inglese, distante da Plymouth più di trecento chilometri. In special modo sottolineò l'importanza di una madre sufficientemente buona per imparare e gestire autonomamente il mondo. Donald Winnicot divenne paziente di James Strachey, nove anni più vecchio di lui, con cui svolse il lavoro di analisi e di supervisione, che proseguì fino al 1933. LA MADRE SUFFICIENTEMENTE BUONA E LA FUNZIONE MATERNA. Proseguendo nella navigazione presti il consenso all’uso di tutti i cookie. Strachey fu uno dei membri del Bloomsbury, e fu analizzato e supervisionato da Freud per quattro anni, che lo considerò idoneo a diventare psicoanalista. La madre alla nascita del bambino entra in uno stato di malattia che malattia però non è: preoccupazione materna primaria. Questa esperienza in collegio lo fece crescere e maturare e fu proprio qui che incontrò la vita culturale che aveva solo potuto sfiorare durante l’infanzia osservando il padre. È uno stato psichico che permette alla “madre sufficientemente buona” di fornire al bambino il tipo di ambiente necessario alla valorizzazione del potenziale psichico del suo bambino. Winnicott definisce la madre come il primo ambiente di cui un essere umano dispone. L’incapacità di vedere e vivere il proprio figlio, dopo un’iniziale necessaria fusione, come un essere separato da sé, e quindi passibile di emozioni sia negative che positive, rappresenta una pericolosa anticamera di possibili disagi psicologici. Il bisogno di contenimento non è solo legato al periodo di assoluta dipendenza dalla madre, ma ritorna nella vita di ognuno, ogniqualvolta si presentano situazioni particolarmente minacciose o stressanti. A. Armando, Roma 1974. Essendo studente di medicina fu esonerato dall’esercito e la perdita di molti cari amici caduti in guerra divenne uno dei rimpianti della sua vita. Ci ... La nascita di un figlio, quali cambiamenti. Proprio per questo motivo, egli rifiutò l’analisi con Melanie Klein, che gli consigliò di recarsi da Joan Riviér, una delle maggiori sostenitrici delle teorie kleiniane e uno dei membri fondatori della British Psychoanalytical Society, di cui Donald Winnicott entrò a far parte nel 1935. Il sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti per rendere migliore la navigazione e per fornire le funzionalità di condivisione sui social network. Dipendenza relativa, il bambino si rende sempre più conto del bisogno di specifiche cure materne e le collega ad un impulso personale. Di formazione pediatrica, questo brillante uomo grande estimatore dei Beatles quanto di Beethoven, è riuscito a smantellare la figura della madre dispensatrice di cura e amore senza sviste, lacune, imprecisioni, per farne emergere una alternativa di madre imperfetta, ma sana e affettivamente presente. Nella madre si sviluppa, dunque, una particolare sensibilità che le consente di fare la cosa giusta al momento giusto. Durante questo passaggio ci si avvale spesso di quello che Donald Winnicott definisce oggetto transizionale, cioè quegli oggetti che accompagnano il bambino nel distacco dalla madre e offrendo un’alternativa intermedia tra la madre e la totale assenza di lei. Una madre è sufficientemente buona se sa mettere in discussione le sue idee, il suo modo di pensare e agire, se questo fa soffrire lei stessa e/o il suo bambino. Winnicott, D. W., (1958) Dalla pediatria alla psicoanalisi. Durante la Seconda Guerra Mondiale Winnicott fu assunto come consulente nell’Oxfordshire, dove erano nati degli istituti per bambini evacuati dalla città. Già nei primi anni del suo lavoro come pediatra, emerse la grande attenzione di Donald Winnicott per la componente psicologica, considerata un fattore primario nella patogenesi di molti disturbi. I quattro anni passati in questo collegio furono molto positivi, sia dal punto di vista intellettuale che sociale. funzionalità. Donald Winnicott (1896-1971), geniale psicoanalista inglese di stampo freudiano, ha avuto il merito di liberare la figura materna dall’incombenza del dover essere perfetta e infallibile per non cagionare irreversibili traumi alla propria prole. Scrive Winnicott “sarebbe d’aiuto chiarire alle madri che può capitare di non provare immediatamente amore per i propri figli o di non sentirsela di allattarli; oppure spiegare loro che amare è una faccenda complicata e non un semplice istinto”. Questa mansione si tratta di un elemento del tutto naturale, che non può essere spiegata a parole e che permette alla madre di scoprire se stessa. Psicologia Dinamica (PSN1031317) Caricato da. Quando “è consigliabile” che i genitori chiedano aiuto ad un professionista? Winnicott a tal proposito, riferisce di una madre “good enough” – abbastanza buona o sufficientemente buona. I quattro anni passati in questo collegio furono molto positivi, sia dal punto di vista intellettuale che sociale.