Nel tentativo di proteggere la stabilità degli schemi, è probabile che si creino dei cicli interpersonali che determineranno un rinforzo degli schemi stessi. Quando si manifestano problemi legati alla sfera emotiva, sono presenti difficoltà legate all’acquisizione di queste competenze che ci aiutano anche a gestire lo stress e le situazioni difficili. The development of self-control of emotion: intrinsic and extrinsic influences. e la modalità (strategia) con la quale vengono richiesti. La strategia di regolazione emotiva, in questi casi, sembra essere: la mamma starà con me se eviterò qualsiasi trambusto, proprio perché l’obiettivo ultimo è quello di mantenere la vicinanza alla figura di attaccamento. Milano, Cortina, 2001). In particolare, si ipotizza che la regolazione emotiva possa essere influenzata dalla relazione di attaccamento attraverso le aspettative del bambino circa il comportamento del genitore. Tra i 12 e i 36 mesi le strategie di regolazione emotiva sono prevalentemente di tipo comportamentale, infatti si osservano condotte di evitamento di situazioni indesiderate, la ricerca attiva di alcune persone, la richiesta di vicinanza e il contatto fisico per ottenere conforto, sicurezza e consolazione. Ogni individuo svilupperà pertanto il proprio e personale sistema di attaccamento modulato dalla relazione con la madre, diversa a seconda della tipologia di risposta della madre alle esigenze del figlio. ). Se un genitore non acquisisce e interiorizza questi pilastri, è molto difficile che riesca a trasmetterli. III, Bollati Boringhieri, Torino, 1983). Anolli, L. (2003). Edizioni Maddali & Bruni. Ella sostiene che la comunicazione tra i due partner ha importanti conseguenze per la sicurezza/insicurezza della relazione. Tuttavia Bowlby (1973, citato in Cassidy, 1994) ritiene che tale strategia, se è pervasiva, può risultare disfunzionale in quanto può minacciare l’esistenza della relazione e, inoltre, può interferire con gli altri compiti di sviluppo, come l’esplorazione. Tra gli obiettivi dello studio vi era quello di indagare la relazione tra il legame di attaccamento e le strategie di regolazione emotiva dei bambini durante differenti contesti situazionali (paura, affetto positivo e rabbia) e sociali (madre passiva e madre attiva). I risultati di entrambi gli studi sopra citati sono in linea con l’ipotesi teorica di Cassidy (1994), la quale sottolinea come le differenze individuali nelle strategie di regolazione emotiva del bambino siano collegate alla qualità dell’attaccamento: il bambino regola le proprie emozioni al fine di mantenere la vicinanza con la figura di attaccamento. Questi ultimi vengono espressi in misura maggiore rispetto all’intensità con cui sono sperimentati, quindi in questo caso vi è una sotto-regolazione emozionale. Di lauramarchi. Le ricerche ci mostrano che la regolazione emotiva inizia a svilupparsi nella vita intrauterina e nelle relazioni di attaccamento fra il bambino e chi si prende cura di lui, il caregiver. Bowlby, J. 4. (2004). È evidente come, anche in questa ricerca, siano presenti cicli interpersonali che tendono a ripetersi e a mantenersi nelle coppie attraverso un’interazione reciproca tra il proprio stile di attaccamento, la propria regolazione emotiva e la conseguente costruzione di schemi interpersonali e il tipo di attaccamento, la competenza emotiva e gli schemi del partner. È così che, all’interno della dimensione relazionale, partendo dalle memorie che abbiamo sulle nostre relazioni reali con le figure di attaccamento, si costruiscono lo schema di sé e dell’altro, le rappresentazioni e le aspettative delle relazioni interpersonali in vari contesti e non solo in quello di cura. I bambini partecipavano a tre episodi che elicitavano rispettivamente rabbia, paura e affetto positivo attraverso la presentazione di tre giochi distinti. Journal of Family Violence, 28, 561-575. doi: 10.1007/s1089-01309526-9. Capacità di applicare conoscenza e comprensione. MasterClass di Psicologia e Psicoterapia. Gross ritiene che l’attività di regolazione avviene a diversi livelli del processo emotivo e gli atti regolatori hanno il loro impatto principale in differenti punti. In, Gross, James J. Adattata da Riva Crugnola et al, (2007) A supporto di quanto detto ci sono anche i recenti lavori di Tronick (2008), nei quali si sottolinea l’esistenza di condotte autoregolatorie ed eteroregolatorie molto precoci (distogliere lo … Quindi la tendenza del bambino evitante a minimizzare le emozioni negative come la rabbia, la tristezza e l’angoscia consente a quest’ultimo la possibilità di garantirsi la prossimità con il caregiver (Main, 1981, citato in Cassidy, 1994). London: Routledge (trad. Nonostante la rilevanza teorica del legame tra regolazione emotiva e attaccamento, pochi sono gli studi che hanno verificato empiricamente questa relazione. Primo fra tutti è la qualità dell’interazione con il caregiver (Cassidy, 1994; Field, 1994, citato in Fox e Calkins, 2003) e successivamente gli insegnamenti espliciti grazie ai quali il bambino impara a comportarsi in accordo con le norme e con le aspettative dei genitori (Thompson, 1998 citato in Fox e Calkins, 2003). Hayes, S. C., Strosahl, K., & Wilson, K. G. (1999). Un contributo fondamentale nello sviluppo e nell’apprendimento di tale competenza sono le esperienze precoci avute durante l’infanzia, mediate dai nostri caregiver. Si è osservato che durante gli episodi di paura i bambini con attaccamento sicuro e insicuro aumentavano la frequenza delle loro strategie comportamentali quando le loro madri erano attive. Lo studio ha esaminato i livelli delle variabili su 110 coppie e ha rilevato che la disregolazione emotiva non spiega il rapporto tra livelli di attaccamento insicuro e aggressione psicologica come già riscontrato da Riebel (2015). I soggetti con tale disturbo sono caratterizzati da: un eccesso di esperienze emozionali avversive, l’incapacità di regolare l’intenso arousal fisiologico, la difficoltà a distogliere l’attenzione dallo stimolo emozionale, la presenza di distorsioni cognitive e di difetti nella elaborazione delle informazioni, un insufficiente controllo dei comportamenti impulsivi correlati a emozioni positive e negative, la difficoltà a coordinare ed organizzare le attività utili al raggiungimento di un obiettivo non coerente con l’umore in condizioni di forte attivazione e la tendenza a “congelare” o dissociare i vissuti emotivi in condizioni di forte stress (Linehan, Bohus & Lynch, 2007). Gli schemi interpersonali non solo influenzano la rappresentazione di sé e dell’altro nei vari contesti, ma creano aspettative sulle emozioni che si proveranno e determinano le strategie comportamentali volte a gestire i vari eventi relazionali. Come ci formiamo le idee che abbiamo su di noi e sugli altri? Emotion regulation and mental health. E’ necessario sottolineare come l’avversione per gli affetti negativi non indica che l’attivazione emozionale non è sperimentata, quanto che non viene espressa, e pertanto si caratterizza come una modalità di sovra-regolazione. Behaviour Research and Therapy. Ciò che è deficitario e problematico è la difficoltà nell’espressione dei bisogni coerentemente con il contesto (di cura, di accudimento ecc.) Tali risultati suggeriscono che i bambini evitanti tendono a minimizzare le emozioni non solo in risposta alla tendenza del caregiver a rifiutare i loro bisogni affettivi e a scoraggiare il contatto fisico, ma anche per imitazione diretta di un modello, in questo caso il caregiver. Inoltre grazie alla capacità di gioco simbolico e di finzione i bambini iniziano ad utilizzare l’attività ludica per rielaborare e dare un senso ad esperienze emotive intense. Tali bambini sembrano affettivamente neutri, non mostrano apertamente né distress alla separazione e né piacere alla riunione con il caregiver. La sensazione di sicurezza costante, il desiderio di vicinanza e la regolazione emotiva. Attachment insecurity and intimate partner violence. it. Attaccamento e regolazione emotiva La comunicazione affettiva che il bambino rivolge all’adulto nel primo anno di vita sembra dunque finalizzata per un’ampia parte alla costruzione di un sistema di regolazione emotivo diadico. Subito dopo la Strange Situation veniva creata in laboratorio una situazione in cui il bambino provava un leggero distress, in modo da poter valutare le strategie comportamentali utilizzate da quest’ultimo per regolare le proprie emozioni. Tuttavia quando fa esperienza di un’emozione negativa, la strategia maggiormente utilizzata prevede l’espressione aperta, diretta e attiva nei confronti del genitore. L’attaccamento è quel comportamento che motiva il bambino a cercare la vicinanza fisica dei genitori, o di chi se ne prende cura, quando egli vive emozioni di paura, di sofferenza fisica e di dolore emotivo. Mikulincer, M., & Shaver, P. R. (2012). L’alessitimia è la difficoltà a identificare i sentimenti propri e altrui, a riconoscere le espressioni facciali, a descrivere le emozioni. All’emozione si accompagna una valutazione cognitiva dello stimolo emotigeno che ci prepara all’azione attraverso un’attivazione fisiologica e corporea (ad esempio sensazioni corporee e mutamenti dell’espressione facciale). Registrazione al Tribunale di Milano n. 587 del giorno 2-12-2011- Direttore Responsabile: Giovanni Maria Ruggiero. Shaver, P. R., & Mikulincer, M. (2002). Se l’interazione con il nostro caregiver non ci permette di sviluppare un attaccamento sicuro? Centro Disturbi dell’Alimentazione – Milano, Centro Disturbi della Personalità – Modena, Centro Stimolazione Magnetica Transcranica – CIP TMS, Attaccamento alle figure genitoriali e relazioni amorose. I soggetti con attaccamento ansioso potrebbero non mettere in atto comportamenti psicologicamente aggressivi perché tali comportamenti potrebbero creare troppa distanza con il partner mentre la loro modalità di ricercare in modo maladittivo supporto è più vicina a infastidire o a trovare difetti nel partner. Come mai tendiamo a pensare spesso le stesse cose e le nostre relazioni molto spesso si somigliano? D’altro canto, quando le esperienze con un caregiver sensibile danno luogo a sensazioni piacevoli, le espressioni aperte di felicità hanno la funzione di mostrare interesse nel mantenere il rapporto. Se i bambini insicuro-evitanti tendono a minimizzare le emozioni, gli insicuro-ambivalenti tendono a incrementare gli affetti. Attraverso queste esperienze il bambino apprende che una serie di emozioni sono accettabili e che possono essere vissute e condivise all’interno delle relazioni sociali. Attachment and Loss (Vol. Infants’ behavioral strategies for emotion regulation with fathers and mothers: associations with emotional expressions and attachment quality. Il cluster più rappresentativo di questa difficoltà è il cluster b. Handbook of Emotion Regulation. La regolazione delle emozioni è una componente importante della competenza emotiva, che si sviluppa nei primi anni di vita e ha particolare importanza per lo sviluppo di un adeguato e flessibile comportamento sociale (Eisenberg et al., 1996; Eisenberg, Murphi, Maszk, Smith et al., 1995; Thompson, 1994, citato in Fox e Calkins, 2003). Linehan, Marsha M., Bohus, Martin and Lynch, Thomas R. (2007). Gli schemi, pertanto, favoriscono la creazione di cicli interpersonali problematici anche a causa di un’estrema difficoltà sia nella comprensione che nella gestione delle emozioni proprie e altrui (disregolazione emotiva), generando dei veri e propri equivoci comunicativi, i quali sono peraltro tipici e ripetuti per ogni singola persona. ), Attachment Theory and Close Relationships (pp. Tutto ciò si traduce in una specifica risposta comportamentale (Zorzi e Girotto, 2004). ID Articolo: 112781 - Pubblicato il: 03 settembre 2015. St. Louis University, St. Louis, MO. Le acquisite abilità metacognitive gli consentono inoltre di riflettere esplicitamente sulle emozioni e sui modi di regolarle. La Strange Situation conduce a una classificazione dell’attaccamento sulla base di quattro categorie: attaccamento sicuro (B), attaccamento insicuro-evitante (A), attaccamento insicuro-ambivalente (C) e disorganizzato (D) (Simonelli e Calvo, 2002). Main e Solomon (1986, citato in Cassidy, 1994) propongono che, le situazioni in cui l’attivazione del sistema di attaccamento ha avuto sempre come conseguenza un rifiuto, portano i bambini a sviluppare delle strategie che riducono l’attenzione sulla relazione di attaccamento e che minimizzano l’importanza del caregiver come fonte di conforto. Bowlby teorizza l’attaccamento come un sistema motivazionale primario, ovvero una predisposizione biologica del bambino verso chi si prende cura di lui. Una di queste può essere il fallimento nell’aiutare il bambino a regolare le emozioni negative, ad esempio nella Strange Situation anziché consolarlo lo reinteressa al gioco (Ainsworth et al., 1978, citato in Cassidy, 1994). 2005;43:1281–1310. Journal of Family Violence, 15(4), 391-409. New York: The Guilford Press. Le relazioni di attaccamento tra bambino e caregiver – Introduzione alla Psicologia nr. La Ainsworth (1992, citato in Cassidy, 1994) attraverso analisi post-hoc del suo studio a Baltimora ha riferito che i bambini classificati come insicuro-ambivalenti mostravano una chiara paura nell’episodio della Strange Situation prima che entrasse l’estraneo. Atteggiamento opposto avevano le madri dei bambini sicuri, le quali interagivano e partecipavano al gioco del loro bambino quando quest’ultimo esprimeva emozioni negative. Il mascheramento di emozioni negative protegge il bambino sia dal rifiuto rispetto ai suoi tentativi di cercare il contatto della figura di attaccamento e sia dalla dolorosa paura di allontanarsi dalla figura di attaccamento, da cui dipende per la sopravvivenza (Bowlby, 1980; Main, 1981, citato in Cassidy, 1994). Alla luce di quanto detto emerge quanto sia importante, sin dai primi mesi di vita del bambino, promuovere un’interazione positiva tra genitore e figlio e un legame di attaccamento sicuro al fine di avere degli effetti positivi sullo sviluppo socio-emotivo corrente e futuro del bambino. Attachment and Loss (Vol. Essi ipotizzano che l’attaccamento insicuro possa predire altri tipi di comportamento disadattivo nei rapporti come criticare o fare ostruzionismo verso il partner anziché utilizzare l’aggressività psicologica e che questa relazione sia mediata dalla disregolazione emotiva. Esse ci segnalano che è presente un cambiamento nella realtà esterna o interna che da noi è percepito come rilevante. La maggior parte degli approcci teorici sulle emozioni evidenziano come ciò che pensiamo sia interdipendente e sia parte del processo emotivo. La regolazione emotiva è un’abilità che ci aiuta nel rapporto con noi stessi e con gli altri perché ci permette di capire cosa stiamo provando e cosa stanno provando e sentendo gli altri. Dialectical behavior therapy for pervasive emotion dysregulation: Theoretical and practical underpinnings. Le strategie di regolazione emotiva identificate e codificate per ciascun genitore sono le seguenti: coinvolgimento della madre, riferimento sociale, distrazione, auto-consolazione, agitazione diretta, disimpegno passivo e congedo. In tale periodo il caregiver, pur avendo un ruolo minore nella regolazione emotiva, continua comunque a svolgere una funzione fondamentale, soprattutto fornendo sostegno durante esperienze emotive intense e di lunga durata. Relativamente al legame tra attaccamento e regolazione emotiva Jude Cassidy (1994) sostiene che il bambino regola le proprie emozioni al fine di mantenere la vicinanza con la figura di attaccamento. Liotti, G. (1994/2005). Diener, Mangelsdorf, McHale e Frosch (2002) hanno condotto uno studio su 85 bambini in cui hanno analizzato la relazione tra le strategie comportamentali di regolazione emotiva e l’espressione emotiva del bambino con la qualità dell’attaccamento madre-bambino e padre-bambino. Infine, a volte i bambini hanno bisogno di comprendere e dare un senso alle emozioni che provano, ovvero di regolazione emotiva. I primi quattro sono focalizzati sull’antecedente, mentre l’ultimo è centrato sulla risposta ed è successivo alle reazioni emotive (Gross, 2008, citato in Grazzani Gavazzi, 2009). La strategia del bambino sicuro in riposta a queste esperienze materne è quella di utilizzare la madre come base sicura da cui partire per esplorare l’ambiente, quando non vi è alcuna minaccia da quest’ultimo, e come rifugio in presenza di pericolo (Ainsworth et al, 1978; Main e Solomon, 1986, citato in Cassidy, 1994). I pattern di regolazione emotiva, quindi, svolgono la funzione per il bambino di mantenere la vicinanza con la figura di attaccamento. Poster presentato al Congresso Biennale SRCD, Denver, Aprile 2009. ), Handbook of emotion regulation (pp. Carocci Editore, Roma. (1995). Volendo tracciare le principali fasi dello sviluppo della regolazione emotiva possiamo individuarne la prima che copre il primo anno di vita in cui è fondamentale il ruolo esterno dell’adulto per dare significato alle esperienze del bambino, ad esempio rispondendo prontamente al pianto o ai sorrisi. Questo articolo è incentrato sulla possibile relazione tra disturbo dell’attaccamento e disturbo di personalità borderline nonché della gestione della relazione clinica con questo tipo di pazienti. Diversi studi suggeriscono che i bambini insicuri-evitanti hanno sperimentato il rifiuto costante da parte dei genitori, soprattutto nei momenti di difficoltà in cui avevano cercato conforto, volte in cui il loro sistema di attaccamento è stato altamente attivato (Ainsworth et al., 1978; Grossmann, Grossmann, Spangler, Suess, e Unzner, 1985, citato in Cassidy, 1994).