La Sicilia è un'isola contraddistinta da una straordinaria “geodiversità”, con una complessa storia geologica che si rispecchia nella grande varietà di rocce - sedimentarie, magmatiche e metamorfiche - che qui affiorano e la cui genesi abbraccia un intervallo temporale che va dal Paleozoico fino al Pleistocene, una storia quindi di circa 300 milioni di anni. Il nome deriva dalle analoghe successioni presenti in Sicilia e in Emilia Romagna, indicate spesso anche come Argille Scagliose. Può essere considerato come una grande unità stratigrafico strutturale di … Sono interpretate come successioni di "mare basso", deposte cioè in ambienti di piattaforma carbonatica oceanica isolata o pericontinentale. L'Italia, ufficialmente Repubblica Italiana, è una repubblica parlamentare situata nell'Europa meridionale, con una popolazione di 60,5 milioni di abitanti e Roma come capitale. Si rende noto che, il Segretario Generale dell'Autorità di bacino ha adottato con Decreto n. 540 del 13/10/2020 le Misure di Salvaguardia sulle aree indicate nelle “proposte di aggiornamento” dei Piani Stralcio di Assetto Idrogeologico Rischio idraulico, vigenti nel Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale.. L'Appennino sannita va dalla Bocca di Forlì fra le province di L'Aquila e di Isernia fino alla valle del fiume Calore. Nei dettagli, esistono numerose divergenze sulla struttura appenninica tra i diversi autori. ln questo modo si giunge ad uno schema generale secondo il quale da Est verso Ovest erano presenti nel corso del Giurassico, Cretaceo e Paleogene i seguenti bacini sedimentari: In questo schema paleogeografico è stata aggiunta (non in scala!) Le divergenze crescono soprattutto quando si estrapolano verso il basso, in congiunzione con i dati delle perforazioni petrolifere e dalla geofisica, i dati di superfici. 5 attività sismica e moti relativi delle zolle nel Med. Una ricostruzione di maggiore dettaglio dovrebbe tenere un conto dei dettagli della struttura tettonica e della distribuzione delle facies che sono diversi, in linea di principio, per ciascun diverso transetto E-W dell'Appennino. Ogni "colore" comprende tutte quelle formazioni tra le quali sono documentati dei rapporti di contiguità stratigrafica (conformità o paraconformità). Carte e sezioni geologiche: lettura ed interpretazione. L'altipiano carsico del Matese, culminante nel Monte Miletto (2050 m), situato sul confine tra le province di Campobasso, Isernia e Caserta tra il Molise e la Campania, è il gruppo montuoso più caratteristico di questa sezione dell'Appennino. Va detto che tra gli anni ‘60 e i ‘90 numerose ricostruzioni paleogeografiche hanno proposto ricostruzioni paleogeografiche nelle quali la ricostruzione bidimensionale lungo un transetto geologico era la base per una semplicistica estensione meridiana dei domini riconosciuti. Si distinguono 4 parti: L'Appennino meridionale è limitato a nord dalla linea Ancona-Anzio, sistema trascorrente a direzione NNE-SSW, a sud invece continua sino ai rilievi della Sicilia settentrionale. ), e nell’Appennino meridionale (zona campana) da calcari e dolomie. Elementi di Geologia regionale dell'Appennino meridionale con riferimenti ai rischi geologici ed alle risorse del territorio. Tutte queste successioni venivano considerate come parte di un'unica Unità Tettono-Stratigrafica chiamata "Flysch del Cilento" o "Unità Liguridi". Questa tendenza è da considerare una persistenza dell'approccio geologico classico influenzato dal modello delle Geosinclinali. Le parti più alte delle successioni, di età Oligo-miocenica, comprendono successioni arenacee torbiditiche con classici caratteri di flysch. La crosta oceanica al di sotto dei sedimenti delle Unità Liguridi è effettivamante osservabile in Basilicata e Calabria, mentre la crosta continentale per le altre Unità è dedotta sulla base di considerazioni geologiche generali (per alcuni autori la crosta sottostante il Bacino di Lagonegro è oceanica). L'interpretazione bi-dimensionale proposta va inquadrata nelle ricostruzioni a grande scala del sistema Alpi-Appennino e a quello dei bacini oceanici mediterranei (Ionio, Baleari, Tirreno). L'enorme complessità del sistema mediterraneo consente grandi gradi di libertà che si riflettono nella enorme varietà delle ricostruzioni proposte. Sono esclusi quindi studi o ricerche di dettaglio su aree geografiche limitate geograficamente, anche se appartenenti all’Appennino meridionale. L’Appennino meridionale È esteso a sud della Bocca di Forlì e comprende l’Appennino campano l’Appennino lucano e l’Appennino calabro, come si può vedere nella cartina riportata in alto. Un’attività seminariale (circa 1 ora), condotta da un Docente dell'Università, è prevista per illustrare la geologia dell’Appennino meridionale e la sua geometria in profondità. Il territorio di appartenenza al Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale si sviluppa per una superficie complessiva di 68.200 Kmq, include interamente i territori delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, quasi interamente il territorio della regione Molise e parte del territorio della regione Lazio e dell’Abruzzo. Fino agli anni '80 erano invece ritenute in continuità di sedimentazione con il loro substrato (che nel Cilento veniva denominato Formazione di Ascea). L'Appennino meridionale si differenzia dal centrale perché il parallelismo delle catene ed il «motivo» orografico della disposizione a quinte scompaiono; mancano lunghe zone corrugate e predominano invece, zolle isolate, separate da aree depresse riempite da depositi recenti; queste zolle, sono state riunite in un unico complesso soltanto dal sollevamento postpliocenico. Sulla base della genesi delle rispettive successioni sedimentarie questi 5 insiemi possono essere così denominati: 1 – Unità Tettoniche di derivazione oceanica, 2 – Unità Tettoniche di Piattaforma Carbonatica, 5 – Successioni sedimentarie discordanti del Pliocene e Pleistocene e vulcaniti pleistoceniche, 2 Unità Tettoniche della Piattaforma Appenninica. di ladino1]. Nuovo!! Explanatory notes. Ciascuna delle 5 successioni si è formata in un distinto bacino sedimentario in un intervallo di tempo più o meno lungo tra il Triassico superiore e l’Attuale. A esso si agganciano altri gruppi minori come quello del Monte Mutria (1822 m) e del Monte Calvello (1018 m) dalla parte orientale, ed i Monti Trebulani ed altre catene minori che degradano verso il Volturno da Venafro a Benevento, dalla parte occidentale. – In geologia, piano superiore del triassico medio a facies alpina, rappresentato [...] vulcaniche, in Lombardia dalla dolomia (detta metallifera perché contiene giacimenti di blenda, galena, ecc. Sezione Catena Alpina … Una delle maggiori divergenze riguarda il ruolo del basamento cristallino: secondo le due sezioni in alto esso non è coinvolto nella deformazione, nelle altre lo è in maniera variabile. Inoltre, sarà spiegato per grossi capi la classificazione delle rocce e i principali fossili e minerali riconoscibili ad … Si correlavano inoltre Pollica ed Ascea con le formazioni Albidona e Crete-Nere del confine calabro-lucano. 7.1). L’Appennino meridionale è una suddivisione della catena degli Appennini, nella parte peninsulare che copre l’Italia meridionale, che si estende dalla Bocca di Forlì all’Aspromonte interessando l’Italia meridionale, in particolare il Molise, la Campania, la Puglia, la … You need JavaScript enabled to view it. L'Appennino meridionale. In alcuni lavori sono indicati come "flysch discordanti" o del "secondo ciclo" (per distinguerli da quelli concordanti o del primo ciclo visti nelle unità precedenti). ABSTRACT Main kinematic units map of the southern Apennines. : Appennino meridionale e … 6.1 – 6.2). Categoria:Stazioni e comprensori sciistici del Molise, Categoria:Stazioni e comprensori sciistici della Campania, Categoria:Stazioni e comprensori sciistici della Basilicata, Categoria:Stazioni e comprensori sciistici della Calabria, Categoria:Stazioni e comprensori sciistici della Sicilia, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Appennino_meridionale&oldid=116569540#Geologia, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, Partendo da nord – e prima del gruppo dei monti Santa Croce (1407 m), Pierno, Caruso, costa Squadra, da una parte, e Pennone, Marzano e Paratiello (1445 m), dall'altra – s'innalza solitario il, A sud, sud-ovest rispetto alla città di Potenza s'innalza l'articolato sistema montuoso dei, A ovest della catena della Maddalena, separato dall'altopiano del, Monte Coppola di Paola - 1919 m (Pollino), Monte Sant'Angelo a Tre Pizzi 1444 m (Lattari). Altri nomi derivano dalla esistenza di successioni carbonatiche che presentano, per l'intero Mesozoico, formazioni con caratteri di facies di margine e scarpata carbonatica. L'Appennino Campano – Lucano è costituito da numerose formazioni geologiche di natura sedimentaria e vulcanica e, in maniera di gran lunga minore, metamorfiche. La formazione di questi bacini sedimentari era legata alla subsidenza della placca Apula indotta dal peso del cuneo di accrezione continentale in progressiva formazione e migrazione verso est. Da osservare che nel passato si estendeva la denominazione di flysch anche alle porzioni puramente argilose di queste unità, che in realtà sono da intendersi come sedimenti emipelagici di ambiente batiale. Dolomie sono presenti in corpi più o meno limitati sia nel Giurassico che nel Cretaceo (particolarmente nel Cretaceo Inferiore). Attenzione che in alcune carte geologiche vengono attribuite alle formazioni sicilidi più classiche (le Argille Varicolori o Variegate) molti affioramenti che per la maggioranza degli autori fanno parte della Formazione del Flysch Rosso delle Unità Lagonegresi, con conseguenti divergenze di interpretazioni della struttura tettonica. l’Appennino tosco-emiliano, l’Appennino umbro-marchigiano e, più a sud, i Monti Reatini e i Monti Sabini. La sedimentazione è abbastanza continua dal Carnico al Cretaceo Superiore, con una importante lacuna pre-Turoniana con sviluppo di bauxiti. L'Appennino lucano si distende ad arco dalla sella di Conza al passo dello Scalone - 744 metri. Metodi di indagine del sottosuolo, diretti (perforazioni) e indiretti (prospezioni geofisiche). re”, oggi rientrante nel Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale (Direttiva Comunita-ria 2000/60/CE, D.L.vo n.152/2006), relativa al “Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idro-geologico (PAI)”. Il confine Calabro-Lucano è secondo molti Autori un’area di particolare interesse per la geologia dell’Italia meridionale, in quanto rappresenta la fascia di raccordo tra i domini calcarei dell’Appennino meridionale e le coltri cristallino – metamorfiche - sedimentarie dell’Arco Calabro-Peloritano (Schiattarella, 1996). Le rocce di origine sedimentaria sono presenti in gran parte della Sicilia e diffuse in particolare nella parte settentrionale dell’Isola (Monti di Trapani e P… Geologia regionale dell'Appennino meridionale. È costituito da due catene di monti che corrono parallele in direzione nord-ovest sud-est formando un altopiano aspro e scosceso, e segna il confine tra Molise e Campania. A partire dagli anni '80 si è invece documentata la disordanza angolare, il salto di grado metamorfico e l'ampia lacuna stratigrafica tra substrato e successioni sovrastanti, che ha condotto alla interpretazione stratigrafica riportata a sinistra. Catena Alpina. L'Appennino campano comprende il tratto montuoso che si estende dalla sella di Vinchiaturo (550 m) fino alla Sella di Conza (700 m). In altri casi invece sono state attribuite a specifiche unità "stratigrafico-strutturali" alcune successioni con caratteri di bacino intrapiattaforma carbonatico anossico (generalmente di età limitata al Triassico e Giurassico). I principali corsi d'acqua sono il Volturno e l'Ofanto. Sono presenti soprattutto in Lucania e Cilento. Le successioni dei primi 4 gruppi sono stati dislocati progressivamente verso est e costituiscono oggi la struttura portante profonda della catena a pieghe e faglie (fold and thrust belt) Appenninica. Si estende dalla Bocca di Forlì e dalla valle del fiume Sangro fino all'Aspromonte interessando l'Italia meridionale e nello specifico i territori regionali di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria trovando la sua continuazione ideale nelle catene montuose della fascia tirrenica in Sicilia. Abbastanza rare sono le biocostruzioni, generalmente limitate al Triassico Superiore. Tutto l'insieme è a sua volta accavallato su un substrato costituito dalla Piattaforma Apula sepolta, cioè dall'equivalente laterale delle successioni carbonatiche delle Murge e del Gargano che si sono flesse verso il basso per effetto del peso delle falde dell'Appennino. prospettive geotermiche dell' irpinia centrale (appennino meridionale): studio geologico-strutturale e geochimico other title perspective geothermique d'irpinia du centre (appennins sud): etude geologico-structurale et geochimique (fr) In superficie invece è attiva una tettonica estesnionale, con faglie normali sia a basso angolo che ad alto angolo, che porta alla progressiva esumazione tettonica dell'edifico. sedimentaria, geologia regionale, Appennino meridionale. Si estende dalla Bocca di Forlì e dalla valle del fiume Sangro fino all'Aspromonte interessando l'Italia meridionale e nello specifico i territori regionali di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria trovando la sua continuazione ideale nelle catene montuose della fascia tirrenica in Sicilia. L’A. ...Leggi Tutto Le frane: classificazione e meccanismi di innesco. La successione Miocenica, in paraconcordanza sulle precedenti, evolve rapidamente da calcare di mare basso, a emipelagiti marnose, a torbiditi silico-clastiche ("flysch concordante). Le Unità Sicilidi: Non hanno tracce documentate di crosta oceanica ma si ritiene si siano deposte in un dominio contiguo a quello precedente, forse su crosta transizionale a quella continentle. Le successioni stratigrafiche del gruppo 5 costituiscono una copertura più superficiale, cioè meno spessa (anche se in alcune depressioni tettoniche possono avere spessori di migliaia di metri), costituite da terreni clastici continentali o vulcanici che hanno la caratteristica di essere poco o niente interessati dalla tettonica contrazionale che ha generato il fold and thrust belt. Il sistema migra progressivamente verso ovest a ingloba sussessivamente i sedimenti della Piattaforma Appenninica e poi quelli del Bacino di Lagonegro, nonché queli dei vari bacini di thrust top che si formano durante la migrazione del sistema. Localmente sono presenti facies di laguna o bacino anossico intrapiattaforma, costituite da calcari e dolomie straterellati e laminati scuri spesso ittiolitiferi. L'Appennino calabro va dal Passo dello Scalone allo Stretto di Messina. Di particolare interesse è la storia delle interpretazioni del cosiddetto Flysch del Cilento. Archivio Apve ... mentre a sud prosegue con l’Appennino meridionale. This email address is being protected from spambots. Attenzione al fatto che in molti schemi sintetici la parte Cretaceo Superiore-Paleogenico viene distinta perchè ritenuta scollata tettonicamente. L'Appennino meridionale è una suddivisione della catena degli Appennini, posto a sud dell'Appennino centrale, nella parte peninsulare che copre l'Italia meridionale. Il bacino è caratterizzato da un morfologia piuttosto regolare, interrotta solo eccezionalmente dalla presenza di … & SANTO A. Appunti di Geologia dell'Appennino Meridionale con riferimenti ai "rischi" ed alle risorse del territorio Istituto di Geologia Applicata Facolth di Ingegneria - Universita di Napoli Federico tt … COMUNICATO. Il bacino meridionale nel suo complesso ha un andamento allungato in direzione nordovest-sudest, sub parallelo alle coste pugliesi e dalmato-albanesi. ma non rappresentano in genere bacini sedimentari distinti. Questo vuole ricordare che ciascun insieme è formato da un sottoinsieme di unità tettoniche, cioè da singoli corpi delimitati a tetto e a letto da superfici di sovrascorrimento. - L'area della Piattaforma Apula, di mare basso persistente, - L'area del Bacino di Lagonegro, area profonda a partire dal Carnico e impostata probabilmente su crosta continentale assottigliata, - L'area dela Piattaforma Appeninica, di mare basso persistente. Talvolta in letteratura è presente anche il termine, quasi sinonimo, di successioni di piggy-back. Il territorio di appartenenza al Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale si sviluppa per una superficie complessiva di 68.200 Kmq, include interamente le regioni Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, parte del Lazio e dell’Abruzzo e comprende ampi settori della catena Comprendono due grandi gruppi di Unità Tettoniche: Le Unità Liguridi: Sono caratterizzate dalla presenza, al di sotto delle successioni sedimentarie, di frammenti della litosfera oceanica (basalti a pillow, gabbri e serpentiniti).