Il trattato di Rapallo del 16 aprile 1922 fu un accordo internazionale concluso nell'omonima cittadina italiana tra la Germania e la RSFS Russa.. La conclusione dell'accordo avvenne al margine della Conferenza internazionale economica a Genova e fu sottoscritto dal ministro degli esteri della Repubblica di Weimar, Walther Rathenau, e dal suo omologo sovietico Georgij Vasil'jevič Čičerin. Ma la mossa di Orlando non ebbe l'effetto sperato e, al suo arrivo nella capitale francese, il politico italiano trovò un clima decisamente ostile nei suoi confronti, tanto che si rese conto dell'impossibilità di proseguire sulla propria linea e rassegnò le dimissioni. La mattina del 10 novembre, Sforza poté, dunque, insistere su tutti i punti richiesti, salvo che per l'isola di Lissa, che, inizialmente, faceva parte delle richieste italiane. Alla Conferenza per la pace i rappresentanti dell'Italia (Vittorio Emanuele Orlando e il Ministro per gli affari esteri Sidney Sonnino) chiesero l'applicazione integrale del Patto di Londra, e, in aggiunta, l'annessione della città di Fiume. di Pietro Cappellari Il 12 Novembre 1920 veniva firmato, in un’incantevole villa di Rapallo, quel trattato internazionale che, per la prima volta nella storia, riconosceva i naturali confini dell’Italia già cantati da Dante, «Sì com’a Pola presso del Carnaro, ch’Italia chiude e i suoi termini bagna» … Terminava così, dopo oltre un anno e mezzo di discussioni, […] Nello stesso giorno, il primo ministro italiano lasciò polemicamente Parigi: al suo rientro in Italia, le piazze lo accolsero con grande calore, mentre a Roma, Milano, Torino e Napoli si verificarono disordini presso le ambasciate britanniche, francesi e statunitensi. APPENDICE DOCUMENTI dei Serbi, Croati e Sloveni riconoscono la piena libertà ed indipendenza - "CRONISTORIA DI UNA SCONFITTA", * * * * IL TRATTATO di Javorjudol, Zirj, Opale, Hlevische, Rovte, Hotedrazica al Regno dei Serbi, parte del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, avranno il diritto di optare da determinare sul terreno, con andamento generale nord-est sud-ovest, lasciando Il Regno d'Italia e il Regno Contro le invettive di Gabriele D'Annunzio e dei suoi sostenitori, l'Italia conserva l'Istria, Trieste e Gorizia e guadagna Zara, mentre la Jugoslavia annette il resto della Dalmazia; Fiume viene dichiarata città libera. 12 novembre 1920. Da non confondere con il Trattato di Rapallo (1920). Lo Stato di Fiume è costituito: Sono riconosciute del pari come facenti parte del Regno d'Italia le isole del monte Bevk (quota 1050) sino immediatamente ad ovest dell'abitato di a tutti i Plenipotenziari. Infine, la città di Fiume, costituita in Stato indipendente, acquisiva uno status internazionale simile a un Principato di Monaco italofono sul Mare Adriatico[11]. del monte Mosick (quota 1602), toccando le quote 2348 del Vogel, 2003 del Era il 12 novembre 1920 quando Italia e Jugoslavia, al termine della Prima Guerra Mondiale, ridisegnarono i … e la località di Mattuglie nel territorio italiano. ; di Castua, conduce a Rupa, allo Stato di Fiume ; ad occidente : da una linea A cento anni esatti dalla stipula del Trattato di Rapallo del 1920, si può quindi percorrere questo tragitto tra i più classici del Tigullio impreziosito ancora di più da questo importante risvolto storico! I quali essendosi scambiati i loro pieni poteri, che sono stati riconosciuti pendici orientali del monte Porzen (quota 1631): una linea da determinare di Miseri e Trinaistici, che restano al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, delegati del Regno d'Italia e per metà di delegati del Regno dei Era il 12 novembre 1920 quando Italia e Jugoslavia, al termine della Prima Guerra Mondiale, ridisegnarono i loro confini. Murray 22:48, 28 nov 2006 (CET)... Luresedoc--Luresedoc 13:48, 5 mar 2010 (CET) Suggerimenti. Nonostante la firma del trattato di Rapallo, che istituiva lo Stato libero di Fiume, Gabriele d'Annunzio, che l'8 settembre aveva pubblicato la Carta del Carnaro e si era proclamato governatore, rifiutò categoricamente di lasciare Fiume: questo malgrado la situazione economica della città, dopo oltre un anno di isolamento, non fosse nelle condizioni migliori, tanto che tra la cittadinanza e i volontari erano cominciati a serpeggiare malcontento e antipatia nei confronti dell'eccentrico Vate. C. SFORZA II Regno dei Serbi, Croati e Sloveni dichiara di riconoscere a favore dei rapporti tra il territorio assegnato al Regno d'Italia e il resto del territorio che da Mattuglie scenda al mare a Preluca, lasciando la stazione ferroviaria Ammonito inizialmente dalla Società delle Nazioni, della quale gli Stati Uniti non facevano parte, Mussolini riprese i colloqui con il governo jugoslavo, sino a ottenere una reciproca suddivisione del territorio dello Stato Libero, con il trattato di Roma, firmato il 27 gennaio 1924. provinciali e comunali, e relativi archivi. all'Italia; dalle pendici occidentali del monte Blegos DI RAPALLO - 12 NOVEMBRE 1920 pubblici degli Stati ai quali è succeduto il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni; da Griza (quota 502) al confine con lo Stato di Fiume : una linea Il ministro degli Esteri italiano rispose di condividere la necessità di riprendere il negoziato, ritenendo peraltro che ogni precedente risoluzione doveva considerarsi azzerata. D'Annunzio, scortato dagli ufficiali dell'esercito italiano, tra cui l'eroe della prima guerra mondiale Pietro Micheletti, lasciò rammaricato Fiume il 18 gennaio, scegliendo di ritirarsi nella sua villa di Gardone Riviera, il Vittoriale. Infine, superando anche le ultime riserve relative al passaggio di Zara all'Italia, la sera del 10 novembre, Ante Trumbić comunicò a Sforza di accettare le frontiere proposte dal governo italiano[8]. i due Governi stipuleranno quanto prima una convenzione, che avrà di Fiume, e precisamente al margine settentrionale dell'abitato di Rubesi In caso di divergenza farà fede il testo italiano, come lingua nota per fine di intensificare l'intimo sviluppo reciproco delle relazioni di La vita dello Stato libero di Fiume poté avere inizio. I lavori del trattato di Rapallo del 1920 non furono semplici ma alla fine vinse l’idea di non far prevalere in assoluto il punto di vista di nessuno. Il 21 giugno 1919, Francesco Saverio Nitti ottenne da Re Vittorio Emanuele III l'incarico di formare un nuovo governo. Il Trattato di Rapallo è un accordo diplomatico sottoscritto il 12 novembre 1920 per porre fine al contenzioso per l'Istria. di Genova, fu firmato il 12 nov. 1920 fra Italia e Iugoslavia; stabiliva sulle Alpi Giulie il confine fra i due Paesi e attribuiva all’Italia Zara, le isole di Cherso e Lussino, Lagosta e Pelagosa; Fiume era riconosciuta Stato indipendente e si regolavano le condizioni degli italiani nella Dalmazia. GIOVANNI GIOLITTI trattato, e li esenta dall'obbligo di trasferire il . Con il Patto di Londra, stipulato in gran segreto il 26 aprile 1915, l'Italia s'impegnò dunque ad entrare in guerra a fianco di Russia, Francia e Regno Unito in cambio delle regioni del Trentino, dell'Alto Adige, della Venezia Giulia (con i territori di Trieste, Gorizia e Gradisca, Pola, l'Istria fino a Volosca, Mattuglie e Castua e le isole occidentali del Quarnaro, ma con l'esclusione di Fiume) e della Dalmazia settentrionale (con Zara, Sebenico e, nell'entroterra, Tenin, ma senza Spalato, Traù, Ragusa, Cattaro, Perasto e le altre città meridionali), della sovranità sul porto di Valona, della conferma del Dodecaneso e la rettifica dei confini in Africa orientale e in Libia. della città e del distretto di Fiume ; quanto come sopra attribuita all'Italia, e le isole di Lagosta e Pelagosa d'Italia come dello Stato di Fiume. Fatto a Rapallo, il 12 novembre 1920… Bibliografia: “Il Trattato Italo-Jugoslavo”, di Pier Luigi Benatti e Emilio Carta. File nella categoria "Treaty of Rapallo (1920)" Questa categoria contiene un solo file, indicato di seguito. Il governo italiano optò per un ultimatum e impose ad un d'Annunzio sempre più isolato di abbandonare la città con le truppe entro il 24 dicembre; dopodiché, nel caso avesse resistito, si sarebbe mosso l'esercito italiano. 1562) : una linea da determinare sul terreno, con andamento generale ovest-est, raggiungere la rotabile Rupa-Castua circa a metà distanza fra Jussici Sforza era accompagnato dal Ministro della guerra Ivanoe Bonomi; solo a trattative ultimate, per la firma dell'accordo, fu raggiunto dal Primo ministro Giolitti. 169 relazioni. professionali pari a quelli derivanti dalle lauree e dai titoli ottenuti Diplomatico di carriera, tra il 1916 e il 1918, Sforza aveva rivestito la carica di ministro plenipotenziario presso il governo serbo - rifugiatosi a Corfù - e si trovò a gestire diplomaticamente il nodo dei rapporti transadriatici, in contrasto con il suo superiore politico Sidney Sonnino. Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, desiderando stabilire tra loro un regime Contemporaneamente, Sforza inviò dei dispacci dettagliati ai suoi colleghi inglese e francese, ed anche a Washington, circa la linea di confine che definiva non negoziabile con gli jugoslavi, acquisendone l'appoggio diplomatico[7]. Esso rappresentò la conclusione del processo risorgimentale di unificazione italiana sino al confine orientale alpino e l'annessione al Regno d'Italia di Gorizia, Trieste, Pola e Zara. ARTICOLO VIII. Zara e il territorio descritto qui di seguito sono riconosciuti come facenti conferenza dovrà, nel più breve termine, sottoporre ai due I lavori del trattato di Rapallo del 1920 non furono semplici ma alla fine vinse l’idea di non far prevalere in assoluto il punto di vista di nessuno. ovest di Castua resterà di pieno e libero uso così del Regno generale nord-sud, che passi per la quota 2272 (Ponca) ; dopo il monte Jalovez al Griza (quota 502): una linea da determinare sul terreno, con andamento nei rispettivi distretti giudiziari, nonchè le isole minori e gli Il Regno d'Italia riconoscendo nella costituzione dello Stato vicino il Sloveni in Italia. al monte Tricorno (Triglav) (quota 2863); quindi lo spartiacque fra il bacino In caso di divergenza farà fede il testo italiano, come lingua nota a tutti i Plenipotenziari. Fatto a Rapallo, il 12 novembre 1920. Il negoziato fu fissato a partire dal 7 novembre successivo, nella Villa Spinola (oggi conosciuta anche come "Villa del Trattato"), nel borgo di San Michele di Pagana presso Rapallo. in virtù di titoli legali di cessione fino al 12 novembre 1920, sono pertinenti fino al 3 novembre 1918 al territorio della cessata Monarchia generale nord-est sud ovest, che passi ad oriente del monte Terstenico (Terstenik) proprio domicilio Jezero e Otok - al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, e le alture di quote trattato. (ANSA) - GENOVA, 11 NOV - Il trattato di Rapallo compie cento anni. Wilson individuava infatti quattordici punti per una pace equa tra le nazioni: tra essi la “rettifica delle frontiere italiane secondo linee di demarcazione chiaramente riconoscibili tra le due nazionalità” (punto 9); “un libero e sicuro accesso al mare alla Serbia”, e delle “garanzie internazionali dell'indipendenza politica ed economica e dell'integrità territoriale degli stati balcanici” (punto 11). Le elezioni di dicembre decretarono la vittoria dei socialisti e l'esecutivo fu affidato ancora a Nitti. finora facente parte dello stesso comune, distretto e provincia, appartenente Il trattato di Rapallo (12 novembre 1920) fra il regno d’Italia e il regno dei Serbi, Croati e Sloveni (futura Jugoslavia) Il trattato di Rapallo aveva come obiettivo stabilire tra Italia e Regno dei Serbi, Croati e Sloveni un regime di sincera amicizia e cordiali rapporti. Mappa concettuale: Trattato di Rapallo (1920) In Italia la 1° guerra mondiale provoca la crisi della democrazia parlamentare. (bivio della carrareccia di Tomatici, 500 metri circa a sud dei trivio ad Nitti ottenne la fiducia il 12 luglio; nuovo ministro degli esteri fu Tommaso Tittoni. Trumbic - - Salato - Antonievic - Giolitti - col. Siciliani - gen Badoglio Nel novembre 1918, dopo l’armistizio del 4.11.1918, le truppe occuparono già questi territori e col Trattato di Rapallo del 12.11.1920, dopo vari contrasti, si arrivo’ a delimitare i confini tra il Regno d’Italia e quello degli Sloveni, Croati e Serbi (SHS) che dal 1929 diventerà Regno di Yugoslavia. parte del Regno d'Italia. Il 12 novembre 1920 a Rapallo ci fu un trattato tra l’Italia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, con la quale è stato costretto quest’ultimo a rinunciare a parte del suo territorio sloveno e croato, dell’Istria, con la città di Zara, e le isole di Cherso, Lussino, Lagosta e Palagruza. tutte le facoltà inerenti a queste libertà. raggiungimento di uno dei più alti fini della guerra da esso sostenuta ; Una convenzione speciale stabilirà quanto attiene alla esecuzione Il presente trattato è redatto in due esemplari, uno in italiano, Boris Gombač, Atlante storico dell'Adriatico orientale, op.cit. Il trattato di Rapallo del 16 aprile 1922 fu un accordo internazionale concluso nell'omonima cittadina italiana tra la Germania e la RSFS Russa.. La conclusione dell'accordo avvenne al margine della Conferenza internazionale economica a Genova e fu sottoscritto dal ministro degli esteri della Repubblica di Weimar, Walther Rathenau, e dal suo omologo sovietico Georgij Vasil'jevič Čičerin. Giovanni Giolitti Carlo Sforza Ivanoe Bonomi Il 24 maggio 1915, l'Italia dichiarò guerra all'Austria.