Alcuni esempi delle parole siciliane con un'origine indoeuropea antica: L'influenza greca rimane fortemente visibile. Imperativo «resilienza». [45] I verbi possono essere: regolari, irregolari, transitivi, intransitivi, riflessivi, difettivi, servili. Nel 2011 l'Assemblea regionale siciliana ha approvato una legge che promuove il patrimonio linguistico e la letteratura siciliana nelle scuole[18]. Ogni verbo usufruisce di una forma diversa per ognuna delle sue persone, ragion per cui il soggetto è spesso non necessario. «Et primo de siciliano examinemus ingenium, nam videtur sicilianum vulgare sibi famam pre aliis asciscere, eo quod quicquid poetantur Ytali sicilianum vocatur […]», «Indagheremo per primo la natura del siciliano, poiché vediamo che il volgare siciliano si attribuisce fama superiore a tutti gli altri: che tutto quanto gli Italici producono in fatto di poesia si chiama siciliano […]». Alcuni studiosi asseriscono che il siciliano sia la più antica lingua romanza[14], ma tale ipotesi non è diffusa nel mondo accademico. Un esempio sono alcune parti del corpo, quali vrazzu (il braccio, dal latino bracchium) il cui plurale è vrazza (le braccia, dal latino bracchia); o ancora citròlu (cetriolo, da citrolum, diminutivo di citrius) il cui plurale è citròla. Un'altra regola grammaticale di derivazione iberica è quella dell'uso nel complemento oggetto della preposizione "a" con nomi propri o comuni di persone (es. Infine, sopravvivono degli autentici "relitti" linguistici, come l'esclamazione "Vàja!" Quelli che però sto per presentarvi sono molto più semplici dato che sono concentrati soltanto nella traduzione dall'italiano al siciliano e viceversa. Il lavoro che ho voluto fare è quello di rispolverare quelle parole in disuso nel nostro comune o in quelli viciniori, locuzioni il cui significato non è noto nemmeno a persone giovani, anche se ancora usano il dialetto siciliano. Dialetto palermitano: Codici di classificazione; ISO 639-2: pal (Lingue romanze) Estratto in lingua; Dichiarazione universale dei diritti umani, art. Unknown 31 agosto 2019 21:41. Modi di dire in Sicilia. Gli aggettivi e i pronomi possessivi vanno sempre prima del nome a cui si riferisce. Quest'ultima lingua per secoli fu quella della cultura dell'isola, anche dopo la conquista da parte dei romani nel III secolo a.C. È da considerarsi errata l'attuale esistenza del genere neutro in siciliano, nonostante la presenza di tali desinenze sia assai diffusa. L'inquilino del piano di sopra ha il passo pesante: I custodi sorvegliano le barche dentro il molo: Provincia di Palermo,Ragusa e Agrigento : Marsala (TP); Castellammare del Golfo e Calatafimi Segesta (TP); Adrano (CT); Provincia di Reggio Calabria; Limina (ME): dal greco dorico Θαἰος = Feo nome proprio di persona = cognome Feo o Fei, dal greco dorico Γρἰθθαἰος = Griffeo nome proprio di persona = cognome Griffeo o Griffei, dal greco dorico Νυνζἰος = Nunzio nome proprio di persona = cognome Nunziato o Nunzi, dal greco dorico Oρθαἰος = Orfeo nome proprio di persona = cognome Orfeo o Orfei, Butera - forse da italianizzazione del nome arabo, il numero di normanni in Sicilia (provenienti dalla. Per chiarire ulteriormente il quadro, ecco una breve descrizione dei “dialetti dell’italiano”, che presenterò come se fossero suoi parenti stretti. In questo periodo, nella zona dello Stretto, si stanziò anche una popolazione italica, i Mamertini, che portarono con sé la propria lingua del ceppo Italico o Osco-umbro, indirettamente affine al Siculo. I proverbi siciliani sono modi di dire, detti e frasi che esprimono una sapienza millenaria e che riescono a descrivere, con poche parole, gli ambiti più diversi dell’esperienza e saggezza umana. L'organizzazione internazionale no-profit Arba Sicula, con sede a New York, pubblica l'omonima rivista bilingue in inglese e in siciliano[33]. Italica o anatolica la lingua dei graffiti di Segesta? Si potrebbe dire che rimangono parole preindoeuropee in siciliano di un'origine mediterranea antica. Prima della colonizzazione greca e delle penetrazioni commerciali fenicie, la Sicilia era occupata Tre popoli: Sicani, Elimi e Siculi (fra il secondo e il primo millennio a.C.). Durante il regno normanno imponenti migrazioni dalla Francia, Campania e Nord Italia portarono in Sicilia i dialetti gallo-italici per ripopolare i centri urbani precedentemente islamizzati, diffusi principalmente nell'entroterra. La frase Hai del pane? Poco prima dell'anno 1000 d. C., nel IX secolo, la Sicilia costituì l'Emirato omonimo dipendente dagli Arabi, che scacciarono i Bizantini. Altre domande? Risposte. Si può talvolta ritenere che una certa parola abbia derivazione preistorica, ma non è sempre certo se i siciliani l'abbiano ereditata direttamente dalle popolazioni autoctone o se il termine sia arrivato per un'altra via. Pur non avendo nessun esplicito riconoscimento né da parte della Repubblica Italiana[19] né dalla Regione Siciliana, il siciliano è stato al centro di alcune iniziative legislative regionali[20]: se il decreto presidenziale del 1951 era incentrato piuttosto su un rinnovamento dei programmi scolastici che tenesse conto anche della cultura dialettale in generale[21], le leggi regionali promulgate nel 1981[22] e nel 2011[23] recano precise norme sulla valorizzazione e sull'insegnamento del patrimonio linguistico isolano nelle scuole. (Dittongazione della e tonica breve latina), così come della palatalizzazione e perdita dei gruppi latini pl-, cl-, chianu → llano → piano Era in questo contesto che i normanni entravano nella storia dell'Italia meridionale scacciando gli Arabi. Nell'immagine di sotto: Diaspora siculofona nel mondo. chiamari → llamar → chiamare. Il siciliano, oltre a rappresentare per molti una vera e propria lingua e non un dialetto, prevede dei modi di dire veramente molto eccentrici e simpatici. 1,477 likes. Nel trapanese (ad eccezione dei comuni di Marsala, di Trapani e dell'agroericino) gli articoli non vengono quasi mai accorciati, soprattutto quelli determinativi. Gli articoli lu, la, li, (uso minore) spesso perdono la "L" iniziale diventando 'u, 'a, 'i dipende la parola che segue, la parola che precede, il contesto in cui viene utilizzato per rendere la frase più comoda. Aggiungete il vostro vocabolo preferito in commento (o mandate una mail qui) e verrà aggiunto alla lista. palermitano agg. Ad esempio, per quando i romani avevano occupato la Sicilia nel III secolo a.C., la lingua latina aveva già preso in prestito diverse parole dalla lingua greca. ), cu? Avete mai assistito, per esempio, a dei litigi tra siculi? A differenza della lingua italiana che usufruisce di un sistema eptavocalico, cioè a sette vocali, il siciliano sfrutta un sistema pentavocalico, cioè formato da cinque vocali: a, e aperta, i, o aperta, u (sebbene alle volte sia possibile incontrare degli allofoni). Il secondo grande periodo di contatto fra le due lingue è inevitabilmente legato alla fine della seconda guerra mondiale e all'avvento della globalizzazione che ha portato l'inglese a influenzare in maniera massiccia molte lingue indoeuropee. Su quelle orientali e meridionali, si diffuse invece il greco. In siciliano non esiste la forma plurale di questi (ovvero dei e delle): l'uso di un plurale dell'articolo indeterminativo o di un articolo partitivo spesso non è necessario, sebbene si possano usare espressioni come na pocu di, na para di, (un paio di), na trina di, ma anche 'na 'nticchia di (un pochino di) ecc. Filed under: Stranezze — Lascia un commento. Riguardo a quest'ultimo, il siciliano ha ereditato dalle lingue iberiche l'uso di sostituire il condizionale dell'apòdosi nel periodo ipotetico, sia di secondo che di terzo tipo (nel castigliano solo in quello di terzo tipo), col congiuntivo passato o trapassato (es. : "Havi dui anni ca nun niscèmu nzèmmula" in siciliano; "Hace dos años que no salimos juntos" in castigliano); per non parlare della tipicissima costruzione del verbo "aviri" + "a" + infinito (es. 🙂 Preferirei spendere il mio capitale per rifornire il tuo guardaroba, piuttosto che provvedere al tuo sostentamento nutritivo. è una fiamma che sol'io tengo e rassetto. Per quanto riguarda il siculo, idioma dell'antico popolo egemone della Sicilia, è sicuramente una lingua vicina al latino[43], appartenente alla famiglia delle lingue latino-falische, e perciò indoeuropea. La dieresi è usata nei rarissimi casi dove occorre separare un dittongo (es. Ciò è comprensibile perché gli arabi introdussero in Sicilia un sistema di irrigazione moderno e nuove specie di piante agricole, che rimangono tutt'oggi endemiche nell'isola. e s. m. (f. -a). chiavi → llave → chiave 1 Tutti l'òmini nàscinu líbbiri e nnâ stissa manìera 'i l'àvutri pi ddignità e ddiritti. Il condizionale, una volta presente, ha visto le sue funzioni assorbite dal congiuntivo, sebbene in pochissime aree della Sicilia ve ne siano dei relitti. Nenti (niente), Nuḍḍu (nessuno), cirtuni/certaruni (alcuni), certi, quali, qualegghiè/qualegghierè (qualunque), socchegghiè/nzocheggierè (qualsiasi), cuegghiè (chiunque), ecc. Il dialetto: la grammatica siciliana Il Siciliano presenta alcuni suoni diversi dall'Italiano. Essendo classificabile come «dialetto romanzo primario»[6], l'idioma della Sicilia in ambito accademico e nella letteratura scientifica italiani è sovente indicato come dialetto siciliano[7]; le parlate siciliane sono classificate tra i dialetti italiani meridionali estremi, al pari del salentino e del calabrese centro-meridionale (quest'ultimo gruppo, costituito dai dialetti calabresi che vanno dall'estremità meridionale fino, grosso modo, all'istmo di Catanzaro, sono spesso considerati una «propaggine continentale» del siciliano, soprattutto per quanto riguarda i dialetti di area reggina: in tal senso, lo Stretto di Messina, che pur costituisce un'evidente frattura tra l'isola e il continente in senso geografico, non ha mai rappresentato una linea di confine linguistico tra la cuspide messinese e la Calabria[8]). Non si sa molto sulle origini dei Sicani, esistono solo teorie che si rifanno a Tucidide che li indicava come iberi, mentre Timeo li dava per autoctoni, tesi appoggiata pure da Diodoro Siculo, tuttavia non esiste nessun documento riguardo alla lingua parlata, per cui sono solo ipotesi. : catigurìa, camurrìa, etc.). Penso proprio di sì e immagino pure la difficoltà, a volte, di riuscire a comprendere il senso di queste discussioni. In questo periodo, nella zona dello Stretto, si stanziò anche una popolazione italica, i Mamertini, che portarono con sé la propria lingua del ceppo Italico o Osco-umbro, indirettamente affine al Siculo. (come? », « Non scrisse Omero che fu greco in greco, o Orazio che fu latino in latino? Voglio un gran bene a una servetta amata. Il Siculo è una fonte possibile come fonte di tali parole, ma esiste inoltre la possibilità di un punto d'incrocio fra le parole mediterranee antiche e le forme indoeuropee introdotte. Càlati juncu ca passa la china. DIZIONARIO. La legge nazionale 482/99 tutela «la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo», escludendo pertanto le parlate siciliane. Gli articoli determinativi sono (l)u, (l)a, (l)i, l'. Ricordate nonna Lia, la nostra arguta guida nei giochi di una volta? undi? Peraltro il siciliano non è una lingua che deriva dall'italiano, ma - al pari di questo - direttamente dal latino volgare, e costituì la prima lingua letteraria italiana, già nella prima metà del XIII secolo, nell'ambito della Scuola siciliana. Centro di studi filologici e linguistici siciliani, A Rosario i corsi di linguistica italiana e di cultura e lingua siciliana. Le più comuni sono: cci, nni, cchiù, ssa, ssi, ssu, cca, ḍḍocu, ḍḍà. Insulti in dialetto palermitano “italianizzati” Circolano da parecchio tempo ma adesso c’è una nuova ondata e mi hanno strappato una risata. Il circonflesso è usato per indicare che la parola è stata contratta, in particolare nelle preposizioni articolate: di lu = dû. 432. La stessa struttura aviri a + infinito viene usata per esprimere il verbo dovere (che originariamente in latino è un composto del verbo avere, de + habere). Inoltre, il siciliano - attraverso il dialetto reggino - è promosso in base ad una legge regionale del 2012 promulgata dalla Regione Calabria, la quale tutela il patrimonio dialettale calabrese[24]. oppure Ài 'na 'nticchia di pani? nzoccu? Nel 2012 la collaborazione tra l'Università di Palermo e la Universidad Nacional de Rosario ha portato alla fondazione, in Argentina, del Centro de Estudios Sicilianos accompagnata dall'istituzione di una cattedra di "Cultura e lingua siciliana"[29][30][31]. Per esempio, sono peculiari del siciliano le terminazioni verbali dell'imperfetto (-ìa, come in dicìa, facìa) e del condizionale (-ìa, es. —Nemmeno un carico? I generi sono due: maschile e femminile. Un gran numero di parole normanne vennero assorbite dalla lingua siciliana, per esempio: L'influenza lombarda ci interessa particolarmente. », Si nasconde fra portoni e angoli di strade. ), runni? Con l'arrivo degli Svevi (in particolare con Federico II del Sacro Romano Impero) la lingua tedesca volgare influenzò la nascente lingua della Scuola Siciliana. (chi? Con il crollo dell'Impero Romano d'Occidente le invasioni barbariche coinvolsero anche la Sicilia, prima con i Vandali e poi con gli Eruli e gli Ostrogoti, popolazioni germaniche. Nel 2004 è stata avviata un'edizione in lingua siciliana di Wikipedia, che al 22 gennaio 2020 annovera 26 100 voci. L’Accademia che studia il siciliano: “È ancora chiamato dialetto, ma ha un valore immenso”, Nasce l’Accademia della lingua Siciliana: un patrimonio da scoprire e preservare. Scusate,forse la categoria nn è adatta,ma nn sapevo dove metterla.. ravurazzi (ramurazzi) = ortaggio Ravanelli, brombro' (più precisamente Brumbru') = ******, sicuramente le altre due le hai scritte sbagliate.. sono incomprensibili! « Omeru nun scrissi pi grecu chi fu grecu, o Orazziu pi latinu chi fu latinu? Agisce su tutti gli aspetti linguistici, dal lessico (che è quello più facilmente influenzabile) alla grammatica e alla sintassi. : dirìa, farìa). Inoltre, la formazione di alcune parole derivanti dal latino è praticamente identica tra i due idiomi, alcuni dialetti ripropongono la scrittura della "e" atona originaria come "a" (es. Dal 1951 il Centro di studi filologici e linguistici siciliani, con sede presso l'Università di Palermo, patrocinato dalla Presidenza della Regione Siciliana e dai rettori delle università siciliane, promuove gli studi sul siciliano antico e moderno, con una speciale attenzione rivolta al mondo della scuola, per un corretto approccio alla storia linguistica della Sicilia. ed è per questo motivo che abbiamo inserito affianco ad ognuna la rispettiva spiegazione. che non ho nemmeno il sale per la saliera! Il dizionario contiene all'incirca 1100 parole di uso quotidiano in dialetto palermitano. Successivamente le coste dell'isola furono occupate da fenici, fondatori di tre empori (fra X ed VIII secolo a.C.), e soprattutto dai greci (dall'VIII secolo a.C.). ), quannu? Il futuro al giorno d'oggi viene utilizzato principalmente in forma perifrastica ("aviri a" + infinito) o attraverso l'indicativo presente che ne assorbe le funzioni (Dumani vaiu a mari = Domani vado/andrò al mare), sebbene una forma sintetica si senta ancora in alcune aree della Sicilia. una fiamma pura e celeste che arde in me; tu, scolpita dentro quest'anima, sei la dea; il mio cuore è il sacrificio, il mio petto è l'altare. L'arrivo del latino intaccò fortemente l'identità linguistica siciliana.